in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

domenica 27 febbraio 2011

Il pittore.







Era già da un pò che volevo postare alcune foto fra le tante scattate nello studio di Dino, anche per dedicargli a distanza un pensiero dolce nei lunghi mesi invernali che trascorriamo senza vederci. Dino per me, assieme a Giorgio, è un pò un secondo papà, solo più marchigiano e più loquace del papà milanese che mi ritrovo. Questo è il suo fantastico atelier.


Polvere profumi irresistibili ocra veroni e sanguigna carte porose e arricciate libri quadri ricordi foto sbiadite fiori secchi tazze tazzine calici un pò macchiati sculture telai rotoli cornici brocche vasetti pastalavamani attrezzi di tutti i tipi pennelli matite senza punta pastelli frutta taglierini bottiglie lastre di metallo polveri colorate quaderni di schizzi tempere vernici oli pastelli a cera giornali un divano ammaccato cavalletti vecchi maglioni amore.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Atmosfera affascinante!

pa ha detto...

Puoi dirlo forte; ci ho passato tante ore, lì dentro...

Marta ha detto...

Io ci ho passato momenti, come a non voler sostare più del dovuto per non innamorarmi troppo e per non alterare con la mia presenza tanti angoli di perfezione artistica ed affettiva...la casa di Dino e Graziana, ogni volta che la vedo, mi svela idilli fotografici, scatto in continuazione con lo sguardo: due poltroncine anni '50 in tessuti retrò davanti ad una finestra aperta, sull'inferriata antica, pile di libri e quadri ovunque, cioccolatini profumati confezionati in carte colorate artigianali sopra i cataloghi di Savinio e De Stael, l'odore degli oli che t'investe appena entri da quella porta sghemba sulla destra e quelle scale tutte protese verso l'alto che ad ogni pianerottolo ti propongono visioni e scenari accoglienti e pieni di storie da raccontare...
Quando gli scrissi l'articolo sui paesaggi informali feci molte foto, te le mostrerò con piacere.

pa ha detto...

Io mi ricordo quando arrivavo a citanò da piccola e graziana mi faceva andare lì per scegliermi i libri da leggere durante la vacanza, e verso l'adolescenza mi ha dato da leggere Bukowski e Dino si era tutto indispettito perchè secondo lui ero troppo piccola per leggere certe cose sconce! ah ah ah!
Nick va fuori di testa quando andiamo da loro, scatta foto in continuazione e ha individuato di cosa sa lo studio: secondo lui sa del pepe macinato misto di quelli che si comprano pronti da grattuggiare, hai presente? marca Cannamela, mi pare.
comunque è una delle case più belle che io abbia mai visto. la cosa che mi piace di più sono i bagni.
soprattutto quello piccolino con la vasca e gli affreschi... un bagno una volta me lo sono fatta lì! paradisiaco!

bazzicano da queste parti:

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